Ciclostile
Architettura

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Ciclostile Architettura - La fabbrica trasparente - Dott. Gallina

La Fabbrica Trasparente


Il progetto si basa su tre assunti fondanti: il rispetto del lavoro e del lavoratore, la fabbrica come elemento urbano e la ricerca del dettaglio come espressione di efficienza.

localizzazione: Beinasco, Torino
cliente: Dott. Gallina
tipologia: nuova costruzione e recupero
dimensione: 35.000 mq
consulenti: Zero4uno Ingegneria, Paris Render
programma: concorso 2019
riconoscimenti: menzione per l’assoluto interesse compositivo e tecnico


Ciclostile Architettura - La fabbrica trasparente - Dott. Gallina - masterplan

La fabbrica come luogo fisico assume da sempre un significato diverso da quello di mero spazio per il lavoro, è un luogo dove si intrecciano storie di persone, di idee e competenze professionali. La complessità insita in un tale organismo che riunisce al suo interno tutti i livelli della produzione, dalla direzione alla catena di montaggio, ed i valori sui quali si vuole fondare un'azienda devono essere tradotti da un progetto architettonico, e per certi versi di disegno urbano date le dimensioni e le relazioni tra gli spazi, che permetta alle persone che lo vivono di appropriarsi di quei luoghi riconoscendone la qualità ed il comfort.

Gli edifici e gli spazi che compongono il complesso industriale devono essere un luogo funzionale per il lavoro ed allo stesso tempo rappresentativo di un modus operandi aziendale che viene comunicato ai propri dipendenti, ai visitatori esterni e a chiunque passi nei pressi dello stabilimento. Per questo motivo l'immagine che si comunica deve essere chiara ed unitaria inclusiva degli spazi ufficio come degli spazi di produzione e dei magazzini. La fabbrica nella sua interezza, e non solo la facciata della palazzina uffici, devono rappresentare un segno visibile e riconoscibile.
Il sistema di facciata che funge da elemento identitario, tecnologico e funzionale adattandosi sia agli spazi per uffici che a quelli della produzione. Il sistema tecnologico nato dal binomio pelle/struttura che ricopre gli edifici esistenti e di nuova costruzione si può configurare come rivestimento, come frangisole, come facciata ventilata, come supporto per il verde rampicante e come seconda pelle con la possibilità di ricavare passaggi e uscite di sicurezza nello spazio intercluso. La differente modulazione della pelle rispetto agli edifici retrostanti crea un gioco di spazi aperti, spazi coperti e spazi interclusi che diventano piccoli giardini, percorsi verdi e piazzette, momenti di pausa fondamentali per la socializzazione ed il relax del corpo e della mente.

Partendo da questo elemento e dalle sue possibili declinazioni il nuovo organismo integra al suo interno due componenti essenziali per il benessere dei fruitori: la vegetazione e l'acqua. La massiccia presenza di verde, esaltata da specchi d’acqua anche con funzione di vasche di laminazione e riserva energetica, è parte integrante dello stabilimento. Non si tratta di decoro o ornamento ma di una condizione essenziale per il benessere delle persone che vi lavorano.

Il progetto si basa quindi su tre assunti fondanti: il rispetto del lavoro e del lavoratore, la fabbrica come elemento urbano e la ricerca del dettaglio come espressione di efficienza.

Ciclostile Architettura - La fabbrica trasparente - Dott. Gallina

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