Podere Navigliano
Podere Navigliano è un antico casolare toscano nel cuore delle Crete Senesi dove natura e storia sono le protagoniste indiscusse.
localizzazione: Crete Senesi, Siena
cliente: privato
tipologia: recupero
dimensione: 600 mq
consulenti: EN7 srl, Arch Paolo Pejrone
programma: completato 2016
riconoscimenti: Premio Architettura Toscana 2019, Archilovers best project 2015
fotografie: Fabio Mantovani
In
questo caso soprattutto i materiali ma anche l'attenzione al contesto
storico e ambientale rappresentano il fulcro del progetto; la reinterpretazione di elementi della tradizione ha consentito di
trovare un nuovo linguaggio, una nuova estetica legata in maniera
indissolubile alla tradizione.
Smallness in questo contesto significa la capacità di reperire, rielaborare ed innovare materiali, tecniche costruttive e tecnologie proprie del luogo. Lo sforzo progettuale è stato mirato alla definizione di un progetto capace di dialogare con il contesto e la tradizione ma allo stesso tempo capace di stupire mostrando una nuova bellezza, riscoperta negli elementi della tradizione stessa.
Il progetto prevede la ristrutturazione di un podere di 600 mq che si sviluppa su tre livelli: un piano terra che era adibito a stalla e locali di servizio per l'agricoltura, un piano primo che ospitava due appartamenti e un secondo piano, costituito da due torrette, a servizio delle abitazioni. Attraverso un nuovo assetto degli ambienti interni è stata ricreata un'abitazione unica cercando di rispettare i caratteri essenziali della tipologia tradizionale, per questo motivo al piano terra sono stati localizzati i locali di servizio (tavernette, lavanderia, SPA, garage), al piano primo la zona giorno che si affaccia sulla vallata a sud e due suite più intime che si affacciano sul giardino privato, nelle due torrette sono state localizzate le suite di maggiore pregio.
Particolare attenzione è stata riservata alla scelta dei materiali ed in particolare i pavimenti risultano l'elemento caratterizzante dell'intervento. Nella scelta dei pavimenti e nel loro posizionamento si riflette la filosofia dell'intervento.
Smallness in questo contesto significa la capacità di reperire, rielaborare ed innovare materiali, tecniche costruttive e tecnologie proprie del luogo. Lo sforzo progettuale è stato mirato alla definizione di un progetto capace di dialogare con il contesto e la tradizione ma allo stesso tempo capace di stupire mostrando una nuova bellezza, riscoperta negli elementi della tradizione stessa.
Il progetto prevede la ristrutturazione di un podere di 600 mq che si sviluppa su tre livelli: un piano terra che era adibito a stalla e locali di servizio per l'agricoltura, un piano primo che ospitava due appartamenti e un secondo piano, costituito da due torrette, a servizio delle abitazioni. Attraverso un nuovo assetto degli ambienti interni è stata ricreata un'abitazione unica cercando di rispettare i caratteri essenziali della tipologia tradizionale, per questo motivo al piano terra sono stati localizzati i locali di servizio (tavernette, lavanderia, SPA, garage), al piano primo la zona giorno che si affaccia sulla vallata a sud e due suite più intime che si affacciano sul giardino privato, nelle due torrette sono state localizzate le suite di maggiore pregio.
Particolare attenzione è stata riservata alla scelta dei materiali ed in particolare i pavimenti risultano l'elemento caratterizzante dell'intervento. Nella scelta dei pavimenti e nel loro posizionamento si riflette la filosofia dell'intervento.
Al
piano terra, destinato a locali di servizio, è stata scelta la
resina che riprende idealmente il precedente fondo in terra battuta e
ben si adatta alle nuove funzioni. Nella zona giorno il piano primo
presentava in origine pavimenti di cotto di bassa qualità, in
seguito alla demolizione di tutti i solai interni per motivi
strutturali si è scelto di riproporre il cotto; la nostra ricerca ha
portato alla scelta di diversi stock di pavimentazioni in cotto di
recupero delle stesse dimensioni miscelati in un pattern nuovo per
ottenere un effetto più contemporaneo.
Al piano primo e al piano secondo, nella zona notte, abbiamo cercato di reinterpretare la tradizione della lavorazione del legno proponendo un disegno a croce ed uno a rombo ricreato con la stessa logica del pavimento in cotto, ovvero assemblando elementi provenienti da assi di legno di recupero di essenze diverse, ottenendo così un pattern variegato e disomogeneo.
L'acciaio riveste grande importanza in questo progetto, da elemento strutturale è stato portato ad elemento di finitura protagonista dello spazio interno. La scala in corten, il camino bifacciale e le cerchiature testimoniano l'intervento sull'esistente non cercando di nasconderne le cicatrici ma elevandole ad elemento caratterizzante.
Tutte le pareti sono finite a calce naturale stesa come da tradizione in maniera irregolare, per sottolineare la bellezza del materiale è stato scelto di non dipingere le pareti ma di lasciarle del colore della calce.
Tutte le facciate sono state trattate e restaurate con la stessa calce e ripropongono l'estetica propria del luogo ad eccezione della facciata dell'ingresso principale che per motivi strutturali è stata ricostruita, in questo caso si è deciso di modificare l'impianto della facciata inserendo l'elemento della gelosia che serve ad illuminare il vano scala retrostante.
Al piano primo e al piano secondo, nella zona notte, abbiamo cercato di reinterpretare la tradizione della lavorazione del legno proponendo un disegno a croce ed uno a rombo ricreato con la stessa logica del pavimento in cotto, ovvero assemblando elementi provenienti da assi di legno di recupero di essenze diverse, ottenendo così un pattern variegato e disomogeneo.
L'acciaio riveste grande importanza in questo progetto, da elemento strutturale è stato portato ad elemento di finitura protagonista dello spazio interno. La scala in corten, il camino bifacciale e le cerchiature testimoniano l'intervento sull'esistente non cercando di nasconderne le cicatrici ma elevandole ad elemento caratterizzante.
Tutte le pareti sono finite a calce naturale stesa come da tradizione in maniera irregolare, per sottolineare la bellezza del materiale è stato scelto di non dipingere le pareti ma di lasciarle del colore della calce.
Tutte le facciate sono state trattate e restaurate con la stessa calce e ripropongono l'estetica propria del luogo ad eccezione della facciata dell'ingresso principale che per motivi strutturali è stata ricostruita, in questo caso si è deciso di modificare l'impianto della facciata inserendo l'elemento della gelosia che serve ad illuminare il vano scala retrostante.
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